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Arianesimo
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L'arianesimo è il nome con cui è conosciuta una dottrina cristologica elaborata dal monaco e teologo cristiano Ario, condannata al primo concilio di Nicea. Sosteneva che la natura divina del Logos fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto, vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non esisteva e dunque che fosse stato creato in seguito. In tal senso contraddiceva l'idea della Trinità maturata attorno agli scritti di Tertulliano.Ario non negava la Trinità ma subordinava il Figlio al Padre, negandone la consustanzialità che sarà poi formulata nel concilio di Nicea (325) nel famoso credo niceno-costantinopolitano. Per Ario, quindi, Gesù era una sorta di semidio, non identificabile con Dio stesso.
Sebbene Ario fosse stato scomunicato per eresia (Liber Pontificalis - XXXIIII. Silvester - par. 4) e la sua dottrina condannata, questa corrente religiosa resistette a lungo tanto da diventare religione ufficiale dell'impero romano sotto Costanzo II. Nel IV secolo, fu molto diffusa anche in Italia: ad esempio, in Romagna sono noti per aver combattuto l'eresia ariana i vescovi San Mercuriale di Forlì, San Rufillo di Forlimpopoli, San Leo di Montefeltro, San Gaudenzio di Rimini. I germani cristianizzati furono inoltre i maggiori seguaci dell'arianesimo, fino al VII secolo. Anche alcune popolazioni in seguito stanziatesi in Italia, come Ostrogoti e Longobardi, avevano aderito all'arianesimo.
Indice |
Storia
Costantino
Nel 325 Costantino I indice il Concilio di Nicea che elabora un "simbolo", cioè una definizione dogmatica relativa alla fede in Dio nel quale compare il termine homooùsios (= consustanziale al Padre, letteralmente "della stessa sostanza") attribuito al Cristo e che costituisce, tuttora, la base dogmatica del Cristianesimo storico.Successivamente però lo stesso imperatore venne battezzato in punto di morte da un vescovo ariano, Eusebio di Nicomedia.
Costanzo II
L'arianesimo ebbe fortuna in certi momenti fra la corte imperiale e nell'ultima fase dell'Impero Romano. Furono ariani gli imperatori Costanzo II e Valente e il generale Stilicone.
Teodosio
Nel 380, sotto l'influsso di Ambrogio, venne emanato da Teodosio I e Graziano l'editto di Tessalonica che definiva il credo niceno come religione di stato.
La condanna dell'arianesimo venne ribadita nel 381 durante il primo concilio di Costantinopoli.
Medioevo
Nei secoli successivi tuttavia venne progressivamente perdendo peso nell'ambito dell'Impero. Tuttavia, grazie alla predicazione condotta nel IV secolo fra i Goti da parte di Ulfila - traduttore della Bibbia in lingua gotica (introducendo un tipo di alfabeto latino che sostituì gli antichi caratteri runici) - l'arianesimo conobbe una grande diffusione fra i popoli germanici, specialmente Goti, Vandali e Longobardi, fra i quali fiorì, almeno, fino al VII secolo. Fu ariano il re ostrogoto Teodorico, mentre fu Teodolinda la regina che determinò la conversione dei Longobardi al cattolicesimo.
Voci correlate